Italian Lawyers’ Boutique: una “boutique” per l’assistenza legale alle aziende che vogliono crescere e innovare

Foto PERLE & PERLAGE

Qualche giorno fa ho avuto modo di incontrare e intervistare gli avvocati Maurizio Pugi e Maria Chirico,  fondatori di Italian Lawyers’ Boutique, uno studio legale innovativo che ha la sua sede principale a Prato.

Si tratta di uno studio giovane, ma già di esperienza pluriennale, formato da un team con varie specializzazioni: oltre a Prato hanno una sede a Firenze e una a Dubai; nel loro nome (Italian Lawyers’ Boutique) trovate il termine “boutique” proprio in virtù dell’approccio assolutamente customizzato che si unisce alla vocazione internazionale.

Li ho incontrati nel loro studio a Prato ed è stato molto interessante scoprire tante cose di questo mondo e del lavoro che questi due avvocati stanno facendo per costruire una realtà innovativa nel settore degli studi legali.

Ci troviamo nel loro bellissimo studio in tarda mattinata; mi raccontano che la sera prima hanno finito, con successo, una trattativa per dei clienti all’una di notte: E’ stata una trattativa molto serrata ma alla fine siamo riusciti a chiudere risparmiando al nostro cliente lunghe battaglie legali che sarebbero derivate da un mancato accordo.

Fin dalle prime battute mi rendo conto di trovarmi di fronte due persone molto preparate, determinate ma allo stesso tempo aperte a tutti i temi che riguardano l’impresa e a tutto il mondo che ruota intorno ad essa. E’ stata una bellissima chiacchierata, con molte divagazioni sulla formazione dei giovani, sull’innovazione, sul mondo delle startup, sulle falle del mondo imprenditoriale italiano che per assurdo creano grandi opportunità per chi, in ogni settore, offre dei servizi altamente innovativi e che rispondono alle esigenze dei problemi che le aziende si trovano oggi ad affrontare.

                                                                           Avv. Maria Chirico – Foto di Giuseppe Piro


Qual è il panorama degli studi legali oggi in Italia?

Gli studi legali in Italia sono molto eterogenei, ci sono tanti profili, si parte dal piccolo studio di provincia “monocellulare” allo studio più organizzato ed associato spesso anche in forma di società di capitali, questa tipologia  presente spesso nelle grandi città. Addirittura ci sono dei casi di studi legali partecipati da banche che svolgono attività specifiche per il soggetto bancario, questo avviene in particolar modo nel settore NPL (crediti deteriorati o prestiti non performanti). In questo caso lo studio ottiene un vantaggio per il fatto di avere un continuo flusso di lavoro dal socio bancario. Noi da parte nostra stiamo cercando di fare un percorso di aggregazione con altri professionisti e siamo riusciti ad arrivare ad oggi ad otto persone, inserendo via via nuovi profili specializzati all’interno dello studio. Questo in modo da creare via via dei team specializzati ad affrontare temi legali molto specifici. La ricerca di figure giovani (avvocati praticanti) è costante come allo stesso tempo la ricerca di figure professionali preparate in un settore specifico da associare allo studio.

La nostra filosofia è quella di sviluppare competenze molto verticali in modo da rispondere a delle esigenze specifiche per le aziende ed affiancarle così nella loro crescita: questo è sicuramente il nostro focus!

Com’è avvenuta negli anni la vostra crescita?

Noi due (Avv. Maurizio Pugi ed Avv. Maria Chirico) avevamo due studi diversi e ad un certo punto è nata l’idea di unire le forze facendo ognuno delle cose complementari. Avevamo la stessa visione su come crescere, Maria Chirico un approccio internazionale, membro di una Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi. L’avvocato Maurizio Pugi un lavoro più verso le aziende che operano sul territorio nazionale. Questo inizio di collaborazione, che risale a cinque anni fa, è poi è sfociato nella costituzione di uno dello studio comune attuale, con la collaborazione di altri professionisti. Attualmente il team è composto da 8 professionisti ma contiamo di raddoppiare il numero di associati nei prossimi tre anni.

                                                                               Avv. Maurizio Pugi – Foto di Giuseppe Piro


Come nasce il concetto di Boutique nel nome del vostro studio?

Nella scelta del nome dello studio l’idea era quella di non inserire il nome dei professionisti. Costruire, quindi, uno studio con un nome che andasse al di là del nome dei fondatori e dove tutti i partecipanti si riconoscessero nell’idea che il nome dello studio esprimeva. Da qui l’idea del nome ITALIAN LAWYERS’ BOUTIQUE. Quindi un nome che esprimesse quella grande attenzione ai dettagli per i quali noi italiani siamo riconosciuti nel mondo ma, allo stesso tempo, in grado di dare un taglio internazionale. Attraverso, in particolar modo,  con dei servizi specifici e innovativi per aziende con progetti di internazionalizzazione. In qualche modo ci siamo distaccati dai percorsi classici dello studio legale per dedicarci a tutti i servizi che possono essere utili alla esigenze delle aziende che operano sul mercato oggi. Puntiamo molto sulla qualità da dare alle aziende che sulla quantità.

In quale territorio operate?

Abbiamo in Italia delle sedi sia a Prato sia a Firenze, oltre che una sede estera a Dubai. Abbiamo comunque clienti su tutto il territorio italiano. Grazie anche alla pandemia la maggior parte dei clienti oggi usa le tecnologie come Zoom e quindi questo ci permette, dove possibile, di operare anche a distanza. Abbiamo molti clienti a Milano e in Lombardia, con sinergie con altri studi legali e con delle società di consulenza. In futuro potrebbe essere interessante valutare l’apertura di una sede in quel territorio altamente strategico. Crescendo potremmo offrire dei servizi molto specializzati, specialmente in settori nuovi come blockchain, NFT e Metaverso. Guardiamo con molto interesse questi nuovi campi.

Perchè avere aperto una sede a Dubai e quali opportunità ci sono in quell’area?

Su questo ci risponde l’Avv. Maria Chirico che si occupa proprio di questo settore internazionale:

La mia curiosità mi ha portato 7 anni fa ad intraprendere un cammino con la Camera di Commercio italiana negli Emirati Arabi che mi consente di fornire consulenza e assistenza alle aziende italiane che vogliono affacciarsi al mercato emiratino sia per sviluppare i loro business in quel territorio sia come base per svilupparsi nel mercato asiatico. Dubai, con la sua posizione geografica, è il luogo ideale da dove operare nei mercati asiatici sempre più interessati ai prodotti italiani. Chiaramente tutto questo mi ha consentito di sviluppare in questi anni moltissime relazioni anche con enti governativi e professionisti del luogo, una rete che mi consente poi di supportare le aziende italiane in ogni passo. I settori più interessanti sono sicuramente quelli del Made in Italy, in particolar modo quelli nel lusso. Dubai e il mercato emiratino richiedono infatti l’eccellenza soprattutto nel settore del design e dell’arredamento, non trascurando il settore dell’agroalimentare. Anche il settore medico-farmaceutico è di grande interesse, ci sono tante strutture sanitarie private che sono alla continua ricerca di professionisti ma anche di macchinari specifici del settore medicale. Da pochi anni c’è anche una grande attenzione verso lo smaltimento dei rifiuti visto che Dubai è cresciuta tantissimo con tutti i relativi problemi verso l’ambiente. Quindi molta attenzione nell’acquisizione di figure professionali specializzate e anche verso le nuove metodologie per affrontare i problemi ambientali. Il settore dell’oro e della gioielleria italiana ha sicuramente una marcia in più ed è molto apprezzato negli Emirati Arabi. Il settore dell’abbigliamento invece inizia ad essere un po’ inflazionato.

                                                       Il team di Italian Lawyers’ Boutique – Foto di Italian Lawyers’ Boutique


Come avviene il processo di acquisizione dei clienti?

Principalmente per passaparola. Gli studi di avvocati per legge non possono fare pubblicità. Utilizziamo siti o social come strumenti di comunicazione e non di pubblicità. Questa cosa invece è permessa all’estero. Una volta acquisito il cliente spesso si creano delle relazioni che vanno oltre il rapporto di lavoro classico. Si parla con l’imprenditore e si parla dei suoi progetti, delle sue idee e quindi capita spesso che noi si dia dei consigli per prevenire tanti problemi che potrebbero insorgere nell’attuazione dei nuovi progetti. La nostra mission è soprattutto quello di far capire al cliente l’importanza di prevenire dei problemi e soprattutto aiutare a formare delle figure all’interno dell’azienda che possano anticipare delle problematiche che potrebbero insorgere. Questo ci aiuta a far sì che molte problematiche dell’azienda arrivino da noi in tempo utile per essere affrontate sotto l’aspetto giuridico.

Quali obiettivi nel futuro di Italian Lawyers’ Boutique?

L’obiettivo a breve termine, che poi è anche a lungo termine, è quello di sviluppare questa struttura e di farla crescere sia come numero di professionisti che si uniscano alla visione del nostro progetto professionale sia a livello di competenze sempre più verticalizzate e ad alto livello. Teniamo moltissimo al servizio che forniamo al cliente. La digitalizzazione porterà grandi trasformazioni e anche grandi opportunità. Da qui a tre anni contiamo di raddoppiare i professionisti e ad avere tre sedi in Italia. Essere dei partner credibili e importanti per imprese che hanno un respiro internazionale, con necessità che spaziano dal diritto del lavoro al diritto societario passando da tutte le altre attività. Aziende che cercano un partner che offra loro un bouquet di servizi e di competenze forti che possano essere interessanti per la loro crescita.

 

Sito internet: www.italianlawyersboutique.com

 

 

Si ringrazia Claudia Bondi di PERLE & PERLAGE per aver reso possibile questa intervista.

 

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